scritto da ilaria impieri
Quando cerco di spiegare, alle persone che incrociano a diversi livelli di profondità la mia vita, che cos’è lo yoga per me, mi rendo conto che spesso la frase a cui ricorro più facilmente è:
“lo yoga è un viaggio dentro me stessa”
A scriverla, sentirla e rileggerla, però, mi fa storcere il naso, sembra pretenziosa e ostentata. Eppure è il miglior modo che riesco a trovare per spiegare ciò che lo yoga è per me.
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Il mio è un viaggio che, inizialmente, non mi sono neanche resa conto di aver intrapreso; ho iniziato incuriosita e affascinata dalla pratica e con più o meno costanza nel corso degli anni ho proseguito con tutte le difficoltà, la fatica, la frustrazione che questo percorso ha comportato.
Con il tempo si realizza che le difficoltà, la fatica e la frustrazione derivano sicuramente dalla pratica in sé, ma solo in una minima parte; la gran parte deriva, invece, dal cominciare a vedersi, come davanti ad uno specchio.
E in alcuni casi non sempre quello che si vede piace, almeno nel mio caso.
Pian piano ho cominciato a riconoscere quanto le dinamiche che si attuano sul tappetino non sono altro che dinamiche attraverso cui entro in relazione con me stessa quotidianamente, in diversi ambiti, non solo eseguendo gli asana.
La pratica mi sta accompagnando a conoscere, a esplorare e ad accogliere aspetti di me stessa da cui rifuggo.
È un viaggio in cui ho imparato, o meglio, sto imparando a stare, salda, radicata in quello che sono, senza fuggire, senza ricercare infinite perfezioni, a bastarmi nella mia perfetta imperfezione. A oggi lo considererei un impervio e coraggioso viaggio d’amore verso me stessa.
“Keep in mind that, when you practice yoga, you’re not practicing to improve yourself, you are perfect. The practice is there to help you know that”.
Buon Viaggio!
Ilaria