Ritiro a Goa 2025, un ritorno molto atteso

Un racconto di elena de martin

Con grande felicità e soddisfazione finalmente quest’anno siamo tornati a Goa. Dal 2010 al 2019 per ben 10 volte il ritiro di Goa è stato un appuntamento che ha coinvolto oltre 200 studenti partecipanti, portati a vivere un’esperienza davvero unica per chi l’India ancora non la conosceva. Da quell’ultimo anno, personalmente non vedevo l’ora di riportare in questa terra magica il mio iconico ritiro e finalmente nel 2025 ci sono riuscita.


Quest’anno abbiamo esplorato il sud di Goa, a differenza degli altri ritiri tenuti invece al nord; il meraviglioso luogo che ci ha a lungo ospitati è stato venduto e non più utilizzato per ospitare gruppi yogici. Così siamo venuti alla volta del sud, più precisamente ad Agonda, che si è rivelato un luogo davvero speciale. L’ospitalità non è stata all’altezza dei ritiri del passato, ma oltre a questo il resto è stato davvero speciale. La cosa più importante che era la yoga shala che ci ospitava, era speciale e bella, molto indiana, col pavimento rosso in pietra e i muri di tessuto, davvero accogliente e con l’energia della spiritualità indiana che ci avvolgeva. 

Raccontare come si è svolto ed è stato il ritiro non avrebbe molto senso: queste esperienze possono solo essere vissute e sotto vi riporteremo le testimonianze delle partecipanti che sicuramente hanno saputo esprimere con le loro parole il significato profondo di questo ritiro.

Quello che invece posso dire io dal punto di vista dell’insegnante, è quanto queste settimane indiane possano portare uno straordinario beneficio a chi si concede di viverle.

Come in molti sanno, l’India per me è la mia seconda casa, partire per questa terra è cosa facile (in realtà lo è davvero per tutti in senso pratico) e arrivare qui è come riunirmi con un pezzo della mia anima che ogni volta mi attende per tornare a quella completezza originale. 
So però che per molti non è un passo facile, cosa che da un lato posso capire, dall’altro so essere dovuto solo a condizionamenti educativi e sociali che ci fanno pensare che l’India sia un luogo impervio, difficile, dove la povertà è solo l’unica realtà (in India ci sono milioni di ricchissimi e una classe media sempre più benestante) e dove si vedono i morti per strada. Nulla di più lontano da quello che è l’India veramente. 

Sicuramente la loro cultura è molto distante dalla nostra, la loro modalità a volte ingenua a volte furbesca può metterci in difficoltà, ma se ci si apre e si vive senza opposizione e con semplicità e accettazione di quello che inizialmente per noi è assurdo, allora si apre un mondo nuovo davanti ai nostri occhi straordinariamente accogliente, che può insegnarci cose nell’immediato che a casa faremo anche difficoltà a concepire… eppure paradossalmente è quello che in fondo desidereremmo di più senza nemmeno saperlo. L’India è magica, lo dico e lo sostengo sempre e quando si arriva con la predisposizione giusta, allora tutto è lì per noi. So che dire queste cose può sembrare di poco senso, per chi è stato in questo paese sa bene cosa intendo, e mi auguro che questo possa incuriosirvi al punto tale da volerla conoscere questa tanto ambita ma incompresa India.

Questo è il motivo per cui già dal 2010 ho cominciato ad organizzare i miei ritiri invernali qui. La scelta di Goa è arrivata dopo aver conosciuto questa regione, che fra tutte è la più facile da vivere come usanze e costumi e anche quella più organizzata per la mentalità occidentale, quindi quella di più facile approccio; e poi qui ci sono il mare, le spiagge, i tramonti, cosa che particolarmente per noi italiani fa molto aria di casa. Goa è un ottimo primo passo per conoscere l’India, e una volta qui, nasce spontaneamente la voglia di conoscerla di più. 

L’India poi è la madre dello Yoga, qui è nato e quando si viene a praticarci, si capisce perché qui stanno le sue origini e perché la pratica fa salti quantici inspiegabili.

Partecipare a un ritiro di yoga in questa terra più che altrove (seppur ovunque lo yoga ci fa vivere momenti unici), è come se ci scaraventasse in un istante nella profondità della pratica, rivelandosi a noi, nel giro di qualche saluto al sole, nella sua vera essenza senza fronzoli od orpelli, bensì così com’è, diretta ai nostri occhi come un inesorabile specchio la cui immagine non possiamo ignorare. Com’è facile capire, qui inizia il viaggio, il cammino, l’avventura che solo lo yoga nel suo significato più profondo ci può donare.

Dopo undici ritiri qui, questo si conferma ogni volta: 

è chiaro come questo avvenga così naturalmente e come tutti alla fine, seppur a volte con un’iniziale resistenza, accettino l’invito e si lascino guidare da questa energia a cui ad un certo punto è impossibile oltre che stupido, opporsi.

Il mio ruolo quindi diventa solo quello della mediatrice, dopotutto il ruolo dell’insegnante è esattamente questo; qui la differenza è in un accompagnamento più repentino per uscire da quella ‘confort zone’ che a volte non è facile abbandonare o anche solo riconoscere. Da qui ha inizio un sentimento di gioia, di leggerezza, di unione, di partecipazione alla vita, di volontà di miglioramento non solo nella pratica bensì e principalmente nella vita, di gratitudine e di apertura verso il mondo con nuovi occhi e nuove prospettive. In parole più semplici, uno stato del nostro essere profondo di unione e completezza. 

Questo salto che all’inizio può anche far paura, qui diventa inevitabile e accelera quel processo in cui lo yoga ci vuole portare per la nostra liberazione dalle catene mentali, per accedere a quello spazio a cui tutti i praticanti ambiscono ma che non sanno bene cosa sia, pur essendo ciò che veramente li attrae dello yoga. 

 

Anche quest’anno questo processo è avvenuto, tutto con grande naturalezza e disponibilità da parte di tutte. Il mio invito iniziale è sempre questo: lasciare a casa giudizi, tensioni, bramosie ed avversioni per offrirsi alla magia dello yoga e dell’India. 

In questa terra magica, ogni barriera cade, ogni resistenza si indebolisce, la nostra forza naturale ritrova spazio e alla fine il nostro vero essere si manifesta in tutta la sua bellezza. Qui si può ritrovare la propria autenticità, spogliandosi di ruoli, difese, paure, condizionamenti e credenze e capire quanto tutto questo ci imprigioni invece di salvarci. 

In questo ritiro, composto da un perfetto piccolo gruppo, ci sono state praticanti di ogni età e livello: questo poteva sembrare una difficoltà, ma grazie alla mia esperienza in questo campo, sapevo invece che era un valore aggiunto e così è stato! Ognuna di loro ha fatto il suo grande lavoro, nessuna si è tirata indietro, tutte si sono sostenute nel loro processo personale, che pur nella sua difficoltà di guardare quello specchio, ha dato tanto spazio alla gioia della condivisione e dell’amicizia profonda. Ogni momento vissuto qui, insieme o per conto proprio, è stato di grande valore ed il luogo ci ha cullato nella sua rara bellezza. La spiaggia vasta e tenuta come un gioiello, permetteva lunghe camminate mattutine post pratica, scorci da scoprire e angoli dove prendere il sole, il mare tiepido e ondeggiante dell’oceano indiano ci avvolgeva nella sua schiuma e i tramonti ci portavano nell’incanto della bellezza.  
 

A tutto questo si aggiungeva l’esperienza con gli indiani, popolo da conoscere perché sempre grande maestro come la loro terra; tante risate, complicità, emozioni e divertimenti, con un occhio attento alla loro furbizia e scaltrezza; e poi tanti massaggi ayurvedici che hanno reso il soggiorno ancora più piacevole, insieme ai pranzi nei vari localini vegetariani e vegani che qui presentano cibi di altissima qualità.

L’ anno prossimo si ritorna, non so ancora in quale struttura, ma sicuro si ricomincia questo trend annuale goano. Tutti una volta devono concedersi questo viaggio, è qualcosa che va oltre il ritiro, la pratica, se stessi: è un ritorno alle origini della nostra essenza, un riavvicinarsi a quella forza che sappiamo ma che non conosciamo totalmente, è un ritrovarsi in una nuova dimensione per ritrovare la nostra tanto ambita armonia e pace.

Insomma il Ritiro di Goa è sempre unico e meraviglioso, fa tornare a casa con visioni nuove, con conoscenze nuove, specialmente verso se stessi e ci fa riatterrare nella nostra vita quotidiana con qualcosa di altro che non potremo più ignorare. La vita ci riprenderà e coinvolgerà come è naturale che avvenga, ma dopo questa esperienza, nessuno potrà più tornare indietro come era prima, perché ora sa cosa che c’è dell’altro per noi in questa esistenza e può essere con noi per sempre. 

Elena

Testimonianze

Loredana

Andare a Goa era il mio sogno “fricchettone”, cosi ho colto il ritiro yoga di Elena come un occasione imperdibile per  unire  in me ieri e oggi. Da principiante è stato un vero dono praticare ogni giorno seguita con dedizione da Elena, grandissima insegnante, e Silvia, che ringrazio. 

Agonda Beach, a sud di Goa, e’ un luogo speciale dove l oceano lambisce una lunghissima spiaggia ancora naturale.

Passeggiare  sulla spiaggia e immergersi nelle acque calde dell oceano e’ stato il mio Cocoon- l energia dell universo- intensificato dalla compagnia di persone speciali che hanno condiviso con me l esperienza. In particolare  Vincenzina e Laura i miei “bozzoli alieni” con il pregio di trasmettere serenità e buonumore perché, energia permettendo, anche invecchiare ha i suoi piaceri.

Agonda Beach, con il suo paesaggio tropicale e le sue contraddizioni in Indian Style, è stata il non luogo  per sospendermi, rallentare e nutrirmi di frutta esotica, cibo speziato veg, incontri e conversazioni di grande apertura sulla vita. 

Buon viaggio e buona vita!

Tiziana

Ritiro magico di Ashtanga Yoga a Goa

Ho partecipato a tanti ritiri organizzati da Elena ma questa è stata la prima volta in India, lo desideravo tanto dopo averla sentita raccontare le sue esperienze e avventure indiane!

Quindi innanzitutto, grazie Elena per aver organizzato questo ritiro, per averci guidato ed accompagnato in questo magnifico viaggio!

La pratica mattutina, gli incontri pomeridiani di approfondimento tecnico o di filosofia yogica, la meditazione in spiaggia al tramonto… sono state le attività che hanno dato struttura alle nostre giornate ma con grande calma e rilassamento, consentendoci di svagarci in spiaggia o passeggiando o facendo un trattamento auyrvedico.

La distensione e la fluidità hanno caratterizzato sia la prartica che le relazioni, permettendomi di connettermi con tutte le partecipanti con libertà e di stringere legami che sono sicura dureranno nel tempo: è la magia che si rinnova in ogni ritiro di Elena e che ogni volta mi lascia felicemente stupita…ringrazio anche le splendide partecipanti con cui ho condiviso questa esperienza che mi rimarrà a lungo nel cuore! 

Titti

Simona

È da quando sono arrivata in Shala nel settembre 2020 che aspettavo il ritiro in India. È stata anche la prima occasione per avere un assaggio dell’India, prima del ritiro sono stata con Elena, Silvia ed Andrea al Maha Kumbh Mela poi a Varanasi. 

Mi avevano detto che l’India la ami o la odi, per me è stato amore a prima vista, nonostante le difficoltà che un paese così diverso dal nostro può metterti davanti. Sono partita senza avere aspettative particolari, solo con il pensiero che per due settimane il focus sarebbe stata la pratica senza le distrazioni milanesi.

Il ritiro è stato un’occasione per rivedere ed aggiustare la pratica, per analizzare e ripulirla da abitudini che non mi permettevano di coglierne il significato più profondo, pur sapendo che non si risolve tutto in 15 giorni ma almeno è l’occasione per fare il punto della situazione e tracciare un nuovo inizio.

Le giornate erano distribuite tra la pratica al mattino e alcuni pomeriggi di teoria, poi il resto del tempo era libero per dedicarsi alle proprie attività.

È stata l’occasione sia per dedicare del tempo alla mia pratica ma anche per rallentare i ritmi, sono felice di quest’esperienza perché trovo che sia salutare dedicarsi del tempo a sé stessi e fare qualcosa che ti fa stare profondamente bene.

Ringrazio, Elena per questa occasione e le mie compagne di avventura per le chiacchiere, le risate, le condivisioni e il bel tempo passato insieme.

Consuelo

Goa è stato un regalo per la mia anima e per il mio corpo.

Da quando ho cominciato a praticare tra i miei sogni c’è sempre stato andare in India con una persona che potesse essere una guida salda e illuminata come lo è Elena. Ringrazio lei e tutte le persone che hanno condiviso con me questo ritiro, un gruppo davvero speciale con il quale spero di continuare a condividere pensieri ed esperienze.

Un luogo meraviglioso in cui ho potuto dedicare il mio tempo alla pratica quotidiana, al mare, ai massaggi, allo shopping, alla condivisione di bellissime chiacchierate e perché no…un po’ di avventura! 

Un luogo lontano dalla frenesia della città ed dai continui impegni.

Sono state due settimane in cui la magia di tutto l’insieme ha donato leggerezza al mio cuore e alla mia mente, tanta energia al mio corpo e alla mia anima, facendo così rinascere una parte di me.

Vincenzina

Goa,un pezzo di India che mi aspettava, Agonda, angolo di paradiso pronto ad accogliermi. 

Laura a cui sono grata  per il dono del viaggio con la sua maestra!

Elena  grandissima insegnante capace di farmi innamorare della pratica ashtanga finora a me ignota.

Silvia con la sua voce soave che mi introduce nella pratica mattutina  con i suoi dolcissimi Samasthitih che ormai fanno parte del mio risveglio.. E poi le giovani compagne di  viaggio: Dzanete con la sua grande curiosità per tutto ciò che la vita le propone , Conny con il suo sorriso che emana luminosità, Tiziana grande e meravigliosa donna e poi noi, io, Laura e Loredana, dell’età sperimentale che possiamo godere delle loro fresche  energie…   Grazie a tutte voi e ancora  immensa gratitudine ad Elena per avermi offerto la  grande occasione  del suo ritorno a Goa

Laura

Il desiderio di andare a Goa era nei miei desideri, aspettavo che la maestra Elena organizzasse il ritiro, è stata una grande emozione, vorrei ringraziare Elena per la sua grandezza e dedizione all’ insegnamento e per l attenzione per tutti noi, Silvia grazie per la tua presenza, un caro abbraccio a tutte, spero di rivedervi presto e poter condividere insieme la pratica. Grazie

Dzenete

In un momento della vita un po’ burrascoso, in cui sentivo muoversi qualcosa dentro di me, in cui mi sentivo in cerca di qualcosa – non sapendo bene di cosa – è arrivato il ritiro a Goa. È il ritiro che mi ha trovata, nel momento giusto, e come raramente succede, ho deciso di seguire l’istinto. 

Il ritiro a Goa per me è stato tante prime volte insieme: il mio primo ritiro di yoga, il mio primo viaggio da sola, la prima scoperta dell’India, il primo approccio più profondo nel mondo dello yoga e dei suoi significati.

Da quando sono arrivata ad Agonda, il mio cuore ha cominciato a rallentare, i miei occhi a riempirsi di bellezza, e i miei pensieri a prendere ordine.

In questo ritiro ho scoperto la pratica quotidiana al mattino, che mi ha fatta sentire nel corso delle settimane più forte, più stabile, più in equilibrio, e anche più bella. 

Ho potuto conoscere Elena, e ho capito quello che intendevano quando mi dicevano che è magica: lo è davvero. Sul tappetino, quando con lei ti ritrovi a fare cose che credevi impossibili per il tuo corpo, e fuori dalla Shala, quando puoi avere la fortuna di scambiare pensieri e racconti ed accorgerti della sua profondità, di come sa offrire visioni e letture sorprendenti di pezzi di vita che tutti viviamo.

Ho conosciuto la dolcissima Silvia: le mani calde, un tocco magico, un cuore profondo e uno sguardo curioso, buono, attento a tutte noi.

Ho conosciuto le mie compagne di viaggio: tutte donne, io la più piccola. Ognuna di voi mi ha insegnato qualcosa, ognuna mi ha consegnato nelle mani un racconto, un consiglio, un pezzettino del suo vissuto. Vi ringrazio per quello che abbiamo condiviso, lo custodisco con cura.

A Goa mi sono fatta avvolgere dal calore del sole, mi sono riempita gli occhi dei colori del cielo, rosato al mattino con le palme che si stagliano in alto, e arancione al tramonto. Mi sono sentita lasciata cullare nel mare, caldo e ondoso. Ho potuto visitare un tempio, fare una gita avventurosa nella giungla, fare un passo nel mondo della medicina ayurvedica.

A Goa tutto è dolce e armonioso: i sorrisi delle persone, la gentilezza nei loro modi, le onde dell’oceano, gli animali per strada. Sembra che tutto fluisca, che tutto sia esattamente come deve essere, ciò che arriva, poi al momento giusto passa, e qualcosa di nuovo arriva ancora.

E così anche il mio cuore si è aggiustato un po’, e ho capito perché sono partita e cosa stavo cercando: me. Questa esperienza mi ha mostrato qualcosa di nuovo proprio dentro di me, e ho capito che è lì che posso trovare ciò di cui ho bisogno.

Il ritiro è stato per me un’esperienza positiva, molto profonda e preziosa, indubbiamente speciale, di cui sono molto grata.

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