I miei due mesi a Mysore, India

un racconto da beatrice Acquistapace

Carissimi studenti, sono passate già quattro settimane da quando sono tornata dall’India. Lasciare Mysore, quel posto che riempie il cuore e lo spirito di amore e semplicità, non è mai facile, ma questa volta sono molto contenta di essere tornata a continuare il profondo lavoro insieme sul tappetino. 

Molti di voi mi hanno chiesto di raccontare della mia esperienza in India, ma tra un aggiustamento e l’altro è complicato. Approfitto quindi di questa occasione per raccontarvi con più calma qualcosa dei miei due mesi lì. 
 

Mysore, una città del Karnataka a sud di Bangalore, trova un posto speciale nel cuore di molti praticanti di Ashtanga.

Questa città, paragonata ad altre metropoli indiane come Delhi o Mumbai, è più piccola, a misura d’uomo, più ricca, più curata, più pulita, pur mantenendo l’autenticità dell’india caotica e spartana. Questo vale specialmente per il quartiere di Gokulam, dove negli anni si sono spostate o sono nate tantissime scuole di yoga.  Il primo a trasferire la sua Shala a Gokulam fu Sri K. Pattabhi Jois nel 2003, e da quel momento il quartiere è diventato un vero e proprio hub dove studenti e insegnati di tutto il mondo si ritrovano per approfondire il loro percorso e i loro studi sullo yoga.  

Una delle cose che rende questo posto così indimenticabile, sono proprio le amicizie che si stringono con praticanti di tutto il mondo. Incontrarli non è certo difficile, o allo stand dei cocchi, o al ristorante Chakra House stile Hippie, o a colazione da Idli Man. E neanche iniziare con loro una conversazione è difficile: poter condividere la tua passione per lo yoga con ogni persona che incontri è una certezza e un grande piacere. 

A Mysore le giornate volano!

Quest’anno andavo a fare la pratica alle 6.15 del mattino con Vijay Kumar, con il quale ho studiato per la prima volta in agosto 2022 quando ero stata in India con Elena. Lui è proprio l’esempio perfetto di colui che incarna lo yoga in tutti i suoi aspetti, con grande fiducia e passione, senza fanatismo o attaccamento. È una persona molto semplice, genuina e autentica; timida ma simpatica e scherzosa. Questo suo modo di essere così umano, estremamente rispettoso dell’esperienza e del percorso di ogni suo studente, rende l’atmosfera in Shala estremamente piacevole e leggera. 

Dopo due ore piene di pratica e un lungo rilassamento finale, tappa veloce al Coconut Stand per bere l’acqua di un cocco dolce e ricco di sali minerali, ottimo dopo la sudata della pratica, e poi a casa per doccia e meditazione. 

Poi una ricca colazione indiana, a base di Dosa, Idli, Chutney e Chai. La colazione indiana è prettamente salata, a mio parere un’ottima abitudine per rimanere sazi più a lungo. Ovviamente e inevitabilmente piccante, ma che bontà! 

Poi il lunedì e il mercoledì alle 11.30 andavo a lezione di Chanting e Sanscrito con Jayashree, insegnante di Elena da lungo tempo. Chanting è il canto dei versi in Sanscrito dei testi sacri indiani, e in particolare noi recitavamo gli Yoga Sutra di Patanjali. Recitare gli Yoga Sutra in Sanscrito per me è una forma di meditazione e di pranayama messi insieme, una pratica rilassante ed estremamente efficace nel fermare il marasma della mente per un’oretta… una pratica che a breve vorrei poter condividere anche con voi! 

Il martedì, il giovedì e il venerdì alle 13.00 andavo invece a lezione di filosofia con Arvind, anche lui insegnante di Elena di lunga data. Che sia lezione di Yoga Sutra o di Bagavad Ghita, ascoltare Arvind parlare di cose così profonde in modo così semplice e relazionabile alla nostra vita di tutti i giorni è sempre un piacere. Le sue ricorrenti frasi tipo come “Noi non siamo un’onda, siamo l’intero oceano” o “Questa non è una collana, è oro sotto forma di collana” rendono l’idea!

Il pomeriggio ho provato per la prima volta lezione di Backbending (inarcamenti della schiena) con Vinay Kumar, il fratello di Vijay, ormai rinomato insegnante di questa pratica e di Prana Vashya Yoga. Dalle 4.45 alle 6.30, era a tutti gli effetti una seconda pratica giornaliera. Mi ha aiutato ad avere una percezione più completa di quello che inarcare la schiena coinvolge a livello corporeo e della profondità a cui il mio corpo può arrivare.  L’obbiettivo è proprio rinforzare schiena e gambe per supportare sempre più profondi inarcamenti, non necessariamente a livelli contorsionistici (anche se a momenti poteva sembrare) ma al livello che il corpo di ognuno di noi permette di raggiungere. La sua capacità di spingere ogni studente quel pizzico oltre il suo potenziale per aprirgli nuovi orizzonti è davvero magica!

Potete ben capire che le giornate erano piene e intensamente ricche… non c’era certo tempo per annoiarsi! E dopo una buona cena, sempre a letto presto. 

Le giornate di riposo e di luna piena o nuova in cui per tradizione non si pratica, erano l’ottima occasione per visitare qualcosa in città o per una gita fuori porta. 

Frequente a Mysore è la gita al Devaraja Market, mercato di frutta, verdura, incensi e ogni altra stramba cosa che da noi non si era mai vista; caotico, rumoroso, profumato e colorato. Imperdibile è il Palazzo del Maharaja, sia di giorno che di domenica sera quando viene illuminato da una miriade di lucine. Fotogenico è il Chamundi Hill Temple, un tempio in cima ad una collina che sovrasta la città, raggiungibile tramite una lunghissima scalinata che molti religiosi percorrono come rito sacro spargendo polvere rossa di curcuma o gialla di sandalo su ogni scalino. 

 

L’India è per me una terra magica, dove pervade un senso di libertà e di semplicità che da noi è ormai difficile sentire. Si respira la forte impronta religiosa, che però io percepisco più come credenza e fiducia in una forza universale che ci guida verso una vita sempre migliore, che rende le persone più buone. L’India è un’invasione di colori, profumi, rumori che ravvivano ogni nostro senso. 

E Mysore è il posto in cui ogni mia energia è investita nel percorre il cammino dello yoga al 100%, senza distrazioni e a stretto contatto con le origini dell’Ashtanga Yoga.

Bea

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