Cara Elena,
Sono molto emozionata all’idea di poter iniziare questo fantastico percorso di approfondimento con te.
In circa 10 anni in cui pratico yoga, ho seguito varie tipologie di approcci, tra cui principalmente Bikram, Yin e Hata, ma nel 2015 mi sono letteralmente innamorata dell’Ashtanga. Ho voluto provare e da lì ho iniziato un percorso non solo sul tappetino, ma anche fuori da esso. Ho iniziato ad approfondire la filosofia ed i fondamenti di questa favolosa disciplina, e questo mi ha portato ad una profonda ricerca interiore e ad un approfondimento della conoscenza della mia vera natura, oltre che ad un grande miglioramento del mio modo di muovermi nella vita e nel mondo esterno. È una pratica che mi ha messa a nudo, senza filtri, senza maschere, senza veli. Non c’è menzogna quando sei lì, sul tappetino; ti trovi a fare i conti con te stessa, con il tuo vissuto, i tuoi traumi, le tue paure. È una pratica intensa, che ti porta a far emergere la tua verità più profonda, sepolta da dogmi, educazione che abbiamo ricevuto, imposizioni, stimoli esterni, dettami della società.
Chi sono io? Cosa ci faccio qui? Qual è la ragione della mia esistenza, il mio scopo, la mia missione verso questo mondo?
Ashtanga per me significa anche disciplina, costanza, sforzo, inteso come spinta per evolvere e sacrificio nell’andare sul tappetino ogni giorno, anche quando non ne ho voglia, quando la vita ti colpisce duramente, quando sei triste o gioiosa, energica o scarica.
Sì, disciplina, costanza e sforzo: tutte cose di cui ho sempre sentito un profondo bisogno. Non importa cosa e quanto faccio nei momenti di debolezza o svogliatezza, la cosa importante è che io lo faccia, quell’ attimo in cui prendo la decisione di srotolare il tappetino e salirci. E lì tutto cambia, che siano dieci saluti al sole o l’intera pratica, solo dei pranayama o un canto di mantra. L’importante è essere lì.
L’ Ashtanga mi aiuta ad analizzare ed accettare tutti gli ostacoli che si sono presentati e che arrivano quotidianamente nel cammino della vita e a capire che questi ostacoli sono comparsi per farmi crescere, evolvere, per migliorare e giungere infine ad accoglierli con amorevolezza e consapevolezza. Senza aver superato quelle prove non sarei la persona che sono oggi. Questa disciplina ti insegna la pazienza, l’empatia, la compassione e la gentilezza verso te stesso e di conseguenza anche verso l’altro; “Se non avrai imparato ad amare te stesso, non potrai amare neppure il prossimo secondo verità “, diceva Sant’ Agostino.
Questa pratica ti rende forte come una roccia ed al tempo stesso flessibile come un giunco, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Stabile, salda e comoda nella posizione così come nella vita: Sthira Sukham. Equilibrata e lucida con l’aiuto del respiro. Il respiro, il soffio vitale che per me è il ponte di connessione tra il corpo, la mente e l’anima.
Ekam inspira, Dve espira. La chiave della connessione è custodita qui.
Questa pratica ha cambiato la qualità della mia vita dall’interno e di conseguenza anche quella dell’ambiente che mi circonda.
L’Ashtanga è uno strumento potentissimo che può fare “miracoli”. Un potente strumento di guarigione sia fisica che mentale, e che aiuta a riconnetterci con la nostra natura profonda, quella più autentica e pura, spirituale.
Non vedo l’ora di iniziare questo meraviglioso e profondo viaggio sotto la tua guida, piena di delicatezza, grazia, disciplina e rispetto.
Un grande abbraccio,
Liduina.