Scritto da daria rimoldi
Nel mondo dello yoga e delle discipline olistiche si sente spesso parlare di Prana. Capire meglio di cosa si tratti è una vera e propria scoperta yogica che vorrei condividere con voi.
Il Prana può essere considerato l’origine e la somma delle energie cosmiche. Esso è il complemento dell’Akasha, che per tradizione filosofica hindu, è l’elemento Etere che tutto circonda nonché la materia primordiale da cui nasce tutta la molteplicità della coscienza in cui viviamo.
Sia nella tradizione hindu che in quella occidentale greco-romana, vi è corrispondenza tra ciò che è sopra e ciò che è sotto, as above as below, così il macrocosmo dell’Universo si rispecchia nel microcosmo che è l’Essere umano. Nel nostro caso, il Prana è la somma totale dell’energia che anima l’uomo e il suo mondo.
Il Prana è ovunque ma varia di intensità rispetto al luogo geografico e atmosferico in cui ci si trova.
La Scienza studia questi fenomeni: è risaputo che l’atmosfera nelle città inquinate sia molto più povera di Prana rispetto ad aree in natura; l’acqua di mare è estremamente pranica e vitalizzante, soprattutto sulla battigia, dove le onde si infrangono e tira un vento carico di iodio. In montagna, altrettanto, l’altitudine e l’aria pulita offrono un abbondante afflusso di Prana con importanti risvolti sulla salute e sulla vitalità umane.
Dal punto di vista filosofico-spirituale il Prana, l’energia della Vita, è uno spirito senziente e intelligente
che va considerato come un Dio/una Dea con cui entrare in relazione e dialogare a mezzo principalmente del Respiro e delle Pratiche di yoga. Respirando è possibile sentire lo Spirito del Prana che ci tocca e che ci concede il dono, la grazia e il privilegio di essere vivi in ogni attimo.
I Rishi indiani sostengono che lo yoga offra un accesso cosciente e volontario alle sorgenti della vita attraverso la pratica del Pranayama che veicola il Prana all’interno del nostro corpo, nel sistema nervoso. Il Pranayama è la disciplina che controlla il flusso del Prana grazie alle pratiche correlate alla respirazione.
Anche l’esecuzione degli Asana, l’uso dei bandha e dei mudra hanno questo obiettivo.
Gli asana che si svolgono nella sequenza della pratica di Ashtanga sul tappetino hanno lo scopo di preparare il corpo e di calmare la mente per la seduta di respirazione e meditazione.
L'importanza del Prana come forza che governa la vita umana risiede quindi nella sua capacità di connettere il nostro essere fisico con l'essenza stessa dell'Universo.
Quando comprendiamo e lavoriamo con il Prana, possiamo accedere a un livello più profondo di consapevolezza, vitalità e armonia con il mondo che ci circonda.
Grazie alla pratica yogica e agli esercizi di respirazione del Pranayama, è possibile distribuire questa energia pranica nel corpo, anche in quelle zone in cui vi è mancanza o squilibrio. La mente dopo una seduta di respirazione è più calma, il corpo è più ossigenato, le emozioni sono placate e nutriamo delle sensazioni differenti rispetto alle situazioni della vita: siamo in grado di viverle con maggior consapevolezza e con una nuova visione del mondo, meno rigida e più pranica. Ci sono anche effetti positivi del Pranayama sull’equilibrio del sistema nervoso e sulla regolazione degli ormoni dello stress.
Durante la nostra pratica dell’Ashtanga basterà riporre l’attenzione al respiro per eseguire al meglio il respiro ujjay e coordinarlo con il movimento per ritrovarci al termine estremamente più pranici e sperimentare in prima persona gli effetti positivi e il benessere derivanti.
In definitiva, riconoscere e onorare il potere del Prana nelle pratiche di yoga e pranayama sono un invito a coltivare una vita vibrante, consapevole e in sintonia con il fluire naturale dell’energia universale che ci circonda e ci sostiene.
Daria