Scritto da Caterina Andermarcher
Il nostro corpo racconta chi siamo. Non solo, il corpo racconta i nostri cambiamenti. Quando siamo in una fase di cambiamento del nostro percorso, in generale il nostro corpo cambia, oppure siamo noi stessi che apportiamo cambiamenti su di esso per esternare un processo più interiore. Ad esempio decidiamo di lasciare qualcosa alle nostre spalle e cambiamo taglio di capelli. O ancora vogliamo fermare un ricordo importante e facciamo un tatuaggio, un marchio permanente sulla pelle in nome di quel cambiamento. Altri esempi possono essere la perdita o l’acquisto di peso, il mutare della nostra postura a seconda dei nostri stati d’animo, la decisione di prenderci più cura di noi partendo proprio dal corpo e molto altro ancora.
Il corpo è quella macchina, quello strumento che ci permette di interfacciarci al mondo. È il veicolo più vicino e immediato per comunicare e per effettuare un’esperienza.
Ecco perchè nello Yoga, per come approcciamo noi occidentali questa disciplina, spesso si parte proprio dal corpo per poi sondare altri aspetti più “interni”, come la respirazione e la concentrazione. Il corpo è sempre a nostra portata ed è il nostro primo laboratorio conoscitivo, fin dalla prima infanzia. I bambini hanno infatti la necessità e il desiderio di muoversi nello spazio e di utilizzare i sensi grazie al movimento per poter apprendere. Si parte dal semplice movimento dello sguardo del neonato alla ricerca della madre, per poi evolvere in una costellazione di movimenti che si fanno mano a mano sempre più accurati e diversificati che gli permettono di conoscere se stesso e il mondo circostante.
Anche per quanto riguarda la comunicazione si può affermare che ciò che comunica il corpo non mente e ciò avviene per la maggior parte delle volte a livello inconscio. In altre parole, ha più peso ed efficacia la comunicazione non verbale, ossia quella che avviene tramite la gestualità del corpo e l’espressione del volto.
Partire dal corpo non è un semplice aspetto estetico e superficiale. Attraverso il corpo e un suo profondo ascolto e comprensione, un individuo può capire come migliorare anche aspetti psicologici ed emotivi.
Ricordo un esercizio che facevo da atleta nel pattinaggio artistico su ghiaccio: esso consisteva nel ripensare alle sensazioni fisiche che si manifestavano nelle ore e nei minuti precedenti una gara, grazie alle quali riconoscere l’ansia da prestazione e trarne alcune piccole e semplici soluzioni. Ad esempio percepire la sensazione dei muscoli delle gambe come “molli” e provare ad attivarli con dei piccoli pugni sulle cosce. O ancora, percepire la gola secca e aiutarsi con l’idratazione. Partendo da dei segnali corporei si possono trarre consapevolezze sui propri stati interiori ed agire per cambiare al meglio la situazione.
Del resto, mente e corpo sono in continua interazione, ciò che influenza uno si ripercuote sull’altro. È su questo principio che lavora anche lo Yoga: da qualunque tecnica si voglia partire, che siano le posizioni fisiche, gli esercizi di respiro o di concentrazione, tutte le sfere andranno ad essere toccate, in una sorta di positiva contaminazione. Ad esempio, se si esegue un esercizio di respirazione anche la concentrazione aumenta e il corpo si rilassa. Viceversa, partendo dalle posizioni si può influenzare positivamente il respiro (e nell’ashtanga questo è evidente con il respiro sonoro o ujjayi) e lavorare sullo stato psico-emotivo andando a stimolare il sistema nervoso parasimpatico (quello che genera una sensazione di rilassamento) .
Quello che amo dell’ashtanga yoga e del movimento in generale è proprio che, partendo dal corpo in modo quasi grossolano,
si possa compiere un percorso di conoscenza delle proprie emozioni, sensazioni e pensieri, distraendo la mente dal suo continuo mormorio, abitando e sentendo le diverse sensazioni nel corpo fisico.
Il corpo è un grande compagno di viaggio che va ascoltato, accudito, a volte spronato, ma sempre con consapevolezza dei propri limiti, e che ci può aiutare ad esplorare, conoscere e mettere alla prova noi stessi.
Cate
Caterina Andermarcher - Insegnate di Ashtanga Yoga a Trento
Ciao, sono Caterina, pratico Ashtanga Yoga dal 2016 ed ho conosciuto Elena nel 2019. Nel 2021 ho partecipato al Teacher Training Course, così come l’anno successivo, compiendo un viaggio trasformativo di due anni che mi hanno portata a conoscere la comunità de La Yoga Shala e a cominciare l’insegnamento di questa disciplina nella mia città, Trento.